Fumata nera per la Pernigotti di Novi Ligure

Fumata nera per la Pernigotti di Novi Ligure
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ROMA - Si é concluso poco fa con un nulla di fatto, il tavolo tecnico al Mise per il futuro della Pernigotti

“Tornate quando avrete un piano industriale serio e dettagliato”. Non hanno usato mezzi termini questo pomeriggio i rappresentanti del ministero per lo sviluppo economico, con quelli della Pernigotti, nel corso del tavolo tecnico predisposto per il futuro la fabbrica di Novi Ligure.

Una riunione tutto sommato breve, nel corso della quale proprietá e gruppo Optima, hanno parlato del recente accordo siglato solo ieri per la produzione del comparto dei gelati.

“Optima ha preso la parte commerciale di Milano che prevede 20 lavoratori - é stato spiegato dall’azienda - abbiamo firmato per produrre a Novi Ligure la loro crema”.

Ma poi nessun dato, nessuna cifra, insomma, nessun piano industriale chiaro che possa disegnare le intenzioni dei fratelli Toksoz riguardo a una pianificazione.

Nel corso del tavolo, al quale, oltre ai vari rappresentanti aziendali, compresi quelli della Spes cioccolato di Torino, che dovrebbe produrre i cioccolatini e i gianduiotti, erano presenti anche i parlamentari della zona, Matrisciano, Fornaro e Berutti, si é anche parlato di un piano sociale, della possibilità di variazione della cassa integrazione. Ma il tutto é strettamente collegato al piano industriale.

Poco soddisfatti le Rai della Pernigotti e naturalmente i sindacalisti, Malpasso, Medicina e Tiziano Crocco.

“Tutto si è svolto abbastanza in fretta - ha commentato Tiziano Crocco della Uil - Adesso la proprietá ha tre settimane di tempo per presentare un piano industriale serio e dettagliato. Dopodiché, il Mise valuterá se aiutare la Pernigotti e i suoi lavoratori e in che modo intervenire”

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