Slitta al 20 ottobre il closing della Pernigotti, ma la produzione continua
NOVI LIGURE - Slitta al 20 ottobre il closing delle trattative per la cessione delle quote della Pernigotti, che passerà dalla Toksoz agli statunitensi di Lynstone, società del gruppo Jp Morgan.
Un passaggio che sarebbe dovuto arrivare oggi ma che è stato quindi posticipato di tre settimane, a quanto pare per ragioni tecniche e burocratiche.
“Ho parlato con l’avvocato dell’azienda che sta gestendo le comunicazioni in questa fase e mi ha parlato di ritardi dovuti a procedure tra legali e notai coinvolti nei vari Paesi (quindi Turchia e Stati Uniti, ndr) - spiega Raffaele Benedetto, segretario provinciale Flai Cgil -. A mio avviso, ma potrei sbagliarmi, credo stiano aspettando che si formi la nuova compagine di governo e il conseguente provvedimento ufficiale del Ministero del Lavoro sulla cassa integrazione, il cui rinnovo per 12 mesi a partire dal primo luglio è già stato firmato dalle parti”.
Un ritardo che non dovrebbe destare preoccupazioni sul rilancio dello stabilimento novese, che dopo quattro anni di gestione da dimenticare sembra finalmente vedere la luce in fondo al tunnel.
Nel frattempo, in fabbrica è ripartita regolarmente la produzione.
Il colosso a stelle e strisce, che aveva già inglobato la Walcor in passato, dovrebbe investire circa 4,5 milioni di euro per il rilancio dello storico marchio dolciario novese.