l'incontro a Roma

Ex Ilva, incontro tra governo e sindacati. Il ministro Urso: "Sei i potenziali acquirenti, due italiani"

Altoforni a Taranto in funzione tutti e tre nel primo trimestre del 2026. Sei i potenziali acquirenti interessati al colosso siderurgico

Ex Ilva, incontro tra governo e sindacati. Il ministro Urso: "Sei i potenziali acquirenti, due italiani"
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Un nuovo incontro questa mattina a Roma tra governo e sindacati per discutere del piano di ripartenza degli stabilimenti ex Ilva.

Incontro tra governo e sindacati sull'ex Ilva

Al centro della riunione, iniziato questa mattina alle ore 10 a Palazzo Chigi e presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l'importanza di fornire un quadro di insieme alla presenza dei ministri interessati (il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; la ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone; il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione, il Sud e il PNRR, Raffaele Fitto; il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin).

Per quanto riguarda la cassa integrazione, il Commissario straordinario Giancarlo Quaranta avrebbe precisato che il piano di cassa integrazione è stato pensato ed elaborato non legato al piano industriale, poiché comprende un periodo dal 2024 al 2030, mentre il piano di cassa integrazione va da luglio 2024 a giugno 2026. Il commissario ha poi garantito che si sta lavorando su tutte le attività di risanamento industriale.

Per quanto riguarda gli altoforni, nel corso del vertice è stato annunciato che i tre altiforni installati nell'ex Ilva di Taranto (1, 2 e 4) saranno in funzione tutti e tre nel primo trimestre del 2026. Nei prossimi mesi, Acciaierie farà ripartire prima l'altoforno 1 e poi il 2 effettuando le manutenzioni di cui necessitano.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha inoltre riferito che a ieri hanno aderito alla richiesta di Acciaierie 114 fornitori per un totale di crediti di 172 milioni lordi che corrispondono a circa 120 milioni di crediti oggetto di possibile cessione.
A ieri, inoltre, avevano manifestato un interesse per la procedura di acquisto dell'azienda 6 operatori, di cui due indiani, un ucraino, un canadese e due italiani.

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