Giornata della Memoria, ad Alessandria la consegna delle Medaglie d’Onore agli ex deportati
ALESSANDRIA - <Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro>: parole che arrivano diritte al cuore, quelle di Papa Francesco in occasione della ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto, riprese anche dalla senatrice a vita Liliana Segre che, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, dove fu deportata a 13 anni, è oggi testimone della Shoah.
Un sentito omaggio alla memoria di chi ha vissuto questo sterminio di massa, che ha interessato più categorie umane – ebrei, zingari, omosessuali, anarchici, testimoni di Geova -, vittime della follia di Hitler e di quella pulizia etnica che non deve essere dimenticata è stato reso anche ad Alessandria, nell’ambito di un fitto calendario di momenti commemorativi che hanno preso il via ieri per proseguire per tutta la Giornata della Memoria. Nel salone di rappresentanza della Prefettura: la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica agli ex deportati e internati nei lager nazisti e alla loro memoria. Il riconoscimento è stato conferito ad Angelo Agostino Sala, di Fabbrica Curone, gli altri sono andati alla memoria del tortonese Pietro Debalini,Angelo Lucotti di Casale Monferrato e dei valenzani Giovanni Novarese,Luigi Varona, Mario Zavanone.
Nel pomeriggio, allo stadio Moccagatta, è stata poi svelata la targa in memoria di Árpád Weisz, calciatore e allenatore di calcio ungherese deportato ad Auschwitz in quando ebreo. Sempre in suo ricordo, nella sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo, si è svolta la conferenza e presentazione del volume intitolato “L’Allenatore ad Auschwitz. Árpád Weisz dai campi di calcio italiani al lager” di Giovanni Cerutti. Tra i più grandi allenatori degli anni Trenta, Weisz introdusse per primo gli schemi nel campionato italiano, fu commissario tecnico dell’Alessandria (coadiuvando, come vice, l’allenatore Augusto Rangone) per il campionato di Prima Divisione 1925-1926, e poi dell'Inter (dove scoprì Giuseppe Meazza) ma anche del Novara e del Bologna, fino all'espulsione dall'Italia, in seguito alle leggi razziali, e alla tragica fine nel lager di Auschwitz. Coinvolti, in questi due momenti di ricordo l’ ISRAL, Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, U.S. Alessandria Calcio 1912, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Associazione Cultura e Sviluppo.