Alessandria: il Prefetto esorta il Comune ad approvare il rendiconto di gestione 2023

Alessandria: il Prefetto esorta il Comune ad approvare il rendiconto di gestione 2023
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ALESSANDRIA - Il Prefetto Alessandra Vinciguerra ha formalmente esortato il Comune di Alessandria ad approvare il rendiconto per la gestione dell’esercizio finanziario del 2023 entro venti giorni a partire da oggi, mercoledì 15 maggio 2024.

Nel testo dell'atto, inoltre, il Prefetto ha ricordato che, se non si provvederà entro i termini indicati, in base a quanto riportato nel testo unico del 2000, è previsto lo scioglimento del consiglio comunale.

Solo pochi giorni fa, i consiglieri di minoranza avevano scritto al Prefetto per manifestare la propria preoccupazione in merito all’approvazione del rendiconto, chiedendo il commissariamento del Comune.

Immediata la risposta dell’assessore al Bilancio Perrone. "Non ci sono i presupposti per chiedere un provvedimento così grave come il commissariamento che di fatto ingesserebbe la città. Noi lavoriamo per Alessandria non per la campagna elettorale”.

"Ringraziamo il Prefetto per l’attenzione e la vicinanza che dimostra al Comune di Alessandria richiamando l’ente a fare il suo dovere attraverso una formale diffida ad approvare il Rendiconto di Bilancio 2023, andando nella direzione da noi auspicata avvertendo del ricorso alla procedura di commissariamento di cui all’art. 141 del Testo Unico degli Enti Locali in caso di mancata approvazione entro venti giorni". - spiegano i consiglieri del centrodestra.

"Noi continueremo nel nostro impegno per garantire la trasparenza, la correttezza e la legittimità dei conti dell’ente con questa amministrazione se ne sarà in grado o in collaborazione con il Commissario che il Prefetto vorrà nominare nell’eventualità che l’amministrazione Abonante perseveri nell’inadempienza. - continuano - Infine corre l’obbligo richiamare tutti anche al dubbio, già da noi rilevato, in riferimento all’illegittimità della nomina del Ragioniere Capo in forza al Comune di Alessandria che potrebbe rappresentare un rischio di nullità o annullabilità degli atti finora adottati. Forse la soluzione migliore per la città potrebbe essere quella delle dimissioni del Sindaco Abonante mettendo fine alla lenta e quotidiana agonia iniziata dalla sua elezione a primo cittadino".

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