Ennesima spaccatura in giunta a Novi: questa volta la diatriba è sullo sport

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NOVI LIGURE - Sembra quasi che in Comune, a Novi Ligure, ogni occasione sia valida per soffiare sul fuoco della polemica e arroventare un clima già molto caldo, che rischia di trasformarsi ogni volta in un rogo mediatico.

Dopo le scaramucce fra maggioranza e opposizione sui temi legati al Cit , ai rimborsi spese dati al virologo Bassetti, le polemiche sui compensi ingiustificati ai dirigenti comunali e andando a ritroso ne troveremmo altri, un nuovo motivo di scontro scuote il palazzo comunale novese.

Questa volta il fronte dello scontro fra i due schieramenti si sposta sul terreno minato della ripartizione degli stanziamenti a bilancio del Comune.

La cifra di 150.000 euro destinata alla Cultura e i soli 15.000 euro per lo Sport hanno fatto levare i cori di protesta del consigliere del gruppo Solo Novi Marco Bertoli, che uscito a suo tempo dallo schieramento leghista di cui era capogruppo . Bertoli fa notare che in città sono presenti 40 società sportive, tutte con i carichi familiari che ne conseguono e con un periodo di Lockdown ben lontano dall’essere ancora digerito.

Certo analizzando le cifre , bisogna dire che i fondi destinati alla cultura peseranno solo in parte sul tesoretto comunale, in quanto dei 150 , 100.000 arrivano dal finanziamento stanziato da Acos per il rilancio del teatro Romualdo Marenco e la stagione teatrale che da anni parte della cittadinanza richiede .

Il disavanzo quindi fra i due assessorati passa da 135 mila a soli 35mila euro e come fa notare il consigliere della Lega Nord Giacomo Perocchio, allo sport erano stati stanziati 30000 euro di risorse covid e sono in previsione fondi per 200.000 euro per il risanamento delle strutture sportive nella città dei campionissimi.

Stefano Moro consigliere e dirigente della Novi Pallavolo, anticipando che essendo Acos una società privata, puo decidere benissimo dove investire i suoi soldi, ma osserva anche che i 15000 euro per lo sport siano effettivamente pochini e le famiglie, legate all’indotto dello sport penalizzate dalla pandemia numerose.

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