Piemonte, Caucino: "Arrivano i contributi per i caregiver"
La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha deciso di destinare quasi 5,5 milioni di euro agli interventi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza dei caregiver, ovvero i famigliari che assistono i propri cari portatori di disabilità o non auto sufficienti a domicilio.
I fondi verranno elargiti a una platea stimata in migliaia di persone, secondo l’indicazione del decreto ministeriale risalente a ottobre 2020. La figura dei caregiver è individuata e regolata da una legge del 2017.
A erogare i fondi saranno, previo richiesta, i Servizi sociali di zona dell’interessato. Il contributo potrà variare da 400 a 600 euro al mese fino ad esaurimento dei fondi che però, si auspica, potranno essere rifinanziati in futuro dal Ministero.
Le persone, prima di ricevere il contributo, dovranno essere valutate dalle unità competenti delle Asl che, in base al grado di non auto sufficienza dei pazienti, assegnerà un punteggio in base al quale, poi, verrà determinato il contributo.
La delibera ha anche approvato uno stanziamento straordinario di 5 milioni e 600 mila euro - erogato sempre tramite i Servizi sociali - e destinato sempre ai caregiver che hanno subìto problemi economici durante il periodo del Covid. Ad esempio tutte quelle persone che sono state costrette ad abbandonare il lavoro o ricorrere alla cassa integrazione.
Anche in questo caso la domanda che va presentata ai Servizi sociali di zona, che si occuperanno di valutare caso per caso la situazione attraverso un meccanismo di punteggi. Così come nella fattispecie di prima il contributo va da 400 euro a 600 euro al mese, fino ad esaurimento risorse e sarà determinato anche in base al valore del modulo Isee.
«Si tratta di due provvedimenti importanti - spiega Caucino - che dimostrano ancora una volta la vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, anche assistendo in prima persona i propri parenti non auto sufficienti o portatori di disabilità. Si tratta di persone che hanno svolto un compito cruciale nell’assistenza dei più fragili e che spesso hanno dovuto subire danni e gravi rinunce per poter assistere i loro cari. Il mio auspicio è che il governo, in particolare per quanto riguarda la prima misura approvata, rifinanzi la misura. A tal proposito mi farò portavoce con il ministro alle Disabilità, Erika Stefani, affinché questo augurio diventi presto realtà. Perché nessuno deve essere lasciato indietro. Oggi, ma anche domani».