Legge di contrasto al gioco d'azzardo: le parole del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi
TORINO, 10 ottobre 2019 - Gioco d'azzardo, Grimaldi (LUV): L’attacco della destra alla legge di contrasto al gioco d’azzardo, cominciato da tempo, arriva a Palazzo Lascaris. Faremo di tutto per impedirglielo.
“'Siamo stati sostituiti dalla criminalità, avete bombardato le aziende legali'. Sono accuse molto serie. Per questo ho chiesto ai rappresentanti della filiera del gioco di farci avere subito le carte di tutti gli esposti che, immagino, abbiano presentato in questi mesi. Abbiamo una Commissione antimafia proprio per questo. Siamo stanchi di ascoltare calunnie e dati non suffragati dalla realtà (come quello sui 5000 disoccupati)”.
Così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi commenta l'audizione odierna delle associazioni coinvolte nella filiera del gioco e dei tabaccai, nonché degli istituti di ricerca Eurispes e Ires Piemonte.
“Ci aspettavamo - prosegue Grimaldi – che le promesse elettorali prima o poi arrivassero in aula. Certo, constatiamo che la maggioranza ha passato questi mesi garantendo al mondo del gioco d’azzardo che la legge sarebbe stata congelata e poi abolita, invece di chiedere che venisse rispettata. Mi sembra che parte dell'offensiva alla legge si basi sull'argomento che la riduzione dell’offerta e quindi del fenomeno coincida in realtà con la sostituzione del gioco legale con quello online. Peccato che in Piemonte i numeri sull'aumento del gioco online siano comunque inferiori ai dati di tutto il resto d’Italia. Usciamo rammaricati dal silenzio di Eurispes sulle nostre domande, che ribadiamo pubblicamente: perché, per esempio, la ricerca dell'istituto non fa alcun confronto temporale né geografico? In questo modo non si vede che quel che accade in Piemonte dal 2016 è una totale inversione di tendenza rispetto al decennio precedente, così come testimoniato da diverse ricerche e inchieste (non ultima quella della RAI della scorsa settimana)".
“Comunque – conclude Grimaldi – siamo pronti a dare battaglia in aula, forti delle ottime analisi condotte dalle Asl, dall’Ires e dal Cnr, e del fatto che nel 2018 oltre la metà dei giocatori in carico alle Asl dichiari di aver tratto vantaggio dal non trovare più la slot accesa nel bar sotto casa. Soprattutto siamo orgogliosi di aver avviato un’inversione di tendenza unica in Italia”.