Un anno di "porta a porta" a Ovada e Acqui

Un anno di "porta a porta" a Ovada e Acqui
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OVADA - Presentati a Palazzo Delfino i risultati più che lusinghieri ottenuti dal nuovo metodo di raccolta rifiuti.

Una piccola vena polemica ha offuscato la soddisfazione per gli ottimi risultati ottenuti ad un anno dalla partenza nell'Ovadese e nell'Acquese del nuovo metodo di raccolta rifiuti "porta a porta".

Nell'incontro, svoltosi presso la sala "Quattro stagioni" di Palazzo Delfino, al quale hanno partecipato i Sindaci di Ovada e di Acqui Terme Paolo Lantero e Lorenzo Lucchini oltre al neo Presidente Econet Elio Ardizzone, è emerso il rammarico per quello che si potrebbe definire un dietrofront di Tortonese e Novese che hanno "frenato" sul porta a porta spinto, valutando altre ipotesi, come ad esempio il cosiddetto "sacco secco" che prevede la separazione dei soli rifiuti umido-vetro-indifferenziato mentre plastica, carta, legno ed altri finirebbero in un unico contenitore per essere separati poi in impianto, di cui però il bacino è sprovvisto; inoltre l'operazione esulerebbe dalle leggi regionali vigenti sulla differenziazione.

L'irritazione di Ovada e di Acqui Terme è nata per una mancata discussione comune su dubbi e proposte fra i sindaci interessati ed il Presidente del Consorzio di bacino CSR Angelo Ravera.

Al di la di tali polemiche, i dati presentati in conferenza stampa sono più che positivi al di la di ogni più rosea previsione, con l'82,3% di differenziata (80,1% ad Ovada e 75,6% ad Acqui). Il conferimento dei rifiuti indifferenziati è sceso ad Ovada da 239 kg. ad 86, mentre ad Acqui da 268 a 105.

Dal 1° gennaio 2020 passeranno al "porta a porta" anche i 21 Comuni che ancora utilizzavano i tradizionali cassonetti stradali. Nei luoghi difficilmente raggiungibili e con pochi abitanti, ci saranno aree dove saranno presenti contenitori comuni a cui i cittadini accederanno tramite badge. In questo modo si saprà chi avrà conferito in un determinato giorno ed in una determinata ora.

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