Novi Ligure: duro colpo alla maggioranza che va sotto sulla Tari

Novi Ligure: duro colpo alla maggioranza che va sotto sulla Tari
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NOVI LIGURE - Scricchiola la maggioranza novese, che va sotto per un voto nel consiglio comunale di ieri sera, lunedì 21 dicembre, relativamente a una delibera sulla Tari.

È la prima volta che succede dall’insediamento della giunta guidata da Gian Paolo Cabella, avvenuto nel giugno del 2019.

Decisivi in questo senso i tre voti contrari del nuovo gruppo Solo Novi, capitanato da Marco Bertoli, che uniti a quelli del centro-sinistra e del capogruppo del Movimento 5 Stelle Lucia Zippo hanno portato il fronte dei contrari a quota 9, lasciando a 8 la maggioranza.

Un segnale politico che imporrà necessariamente delle riflessioni all’interno del centro-destra in vista della due giorni di discussione e voto sul bilancio di previsione prevista per il 29 e 30 dicembre, che a questo punto si preannuncia incandescente. Date per le quali si attende conferma quest'oggi in seguito alla conferenza dei capigruppo in programma nel tardo pomeriggio.

Una bella gatta da pelare per il primo cittadino che il prossimo 29 gennaio, come da lui stesso anticipato in avvio di seduta, verrà inoltre a conoscenza del suo rinvio o meno a giudizio in relazione al fallimento dell’azienda dei trasporti alessandrina Atm avvenuto nel 2016. Azienda della quale lo stesso Cabella è stato presidente.

Il dibattito attorno al punto all'ordine del giorno relativo alla tassa rifiuti era iniziato con un attacco deciso da parte dell’assessore al Bilancio Maurizio Delfino nei confronti della precedente amministrazione Muliere in merito agli aumenti progressivi della tassa rifiuti e dei costi relativi al loro smaltimento in discarica, nonché del fatto che diversi contribuenti sarebbero sconosciuti all’anagrafe tributaria dell’azienda partecipata Gestione Ambiente.

Una stoccata alla quale il consigliere leghista Giacomo Perocchio ha poi dato seguito, evidenziando una presunta mancanza di governance da parte del Comune a quei tempi nei confronti delle partecipate.

La risposta dal fronte Dem è arrivata per bocca del capogruppo Simone Tedeschi, che ha accusato l’attuale giunta di aver ritardato la partenza del sistema di raccolta differenziata porta a porta per meri scopi politici in quanto l'attuale amministrazione, anche se favorevole a questa modalità, avrebbe perso tempo con lo scopo di mostrare il proprio sostegno alla neo eletta giunta leghista di Tortona, invece contraria, in sede di Consorzio Servizi Rifiuti.

Al termine dell'acceso dibattimento, il Piano Economico Finanziario, propedeutico al voto sul bilancio, non è stato approvato. Alla base vi era una quota di oltre 900.000 euro che i novesi sarebbero stati chiamati a colmare in tre tranche tra il 2021 e il 2023.

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