Tortona: il sindaco scrive all'Unità di Crisi regionale
TORTONA - Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal sindaco Federico Chiodi all'Unità di Crisi della Regione Piemonte.
L’evolversi della situazione pandemica vede, ancora una volta, l’Ospedale di Tortona in prima linea nel fronteggiare i bisogni sanitari della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria. Gli abitanti della Città e degli altri 39 Comuni del Tortonese, che afferiscono al locale presidio ospedaliero, saranno, di nuovo, chiamati a pagare un elevato prezzo, sia in termini di disagio che di rischio per la propria salute, derivante dal non avere un presidio ospedaliero rapidamente raggiungibile, elemento particolarmente rilevante per una varietà di acuzie.
È dunque indispensabile che i Tortonesi abbiano, da subito, almeno le seguenti garanzie:
1) la “riserva” congrua di posti letto, sia in rianimazione che nei reparti del Tortona Covid Hospital, per malati positivi residenti nei Comuni afferenti al territorio Tortonese, identificabile con quelli appartenenti al CISA (Consorzio intercomunale Socio Assistenziale), affinché i Tortonesi non si trovino costretti ad emigrare in altri Covid-Hospital;
2) una chiara indicazione dei presidi a cui si possono/devono rivolgere i cittadini tortonesi affetti da altre patologie e bisognosi di cure, esami, ricoveri;
3) la continuità in Tortona delle prestazioni ambulatoriali di tutte le specialità, quantomeno per le categorie U e B.
Si tratta del minimo che ho necessità di chiedere, anche a nome dei colleghi Sindaci del territorio, per tutelare la salute dei concittadini e mantenere la coesione sociale.