FederFarma Alessandria: "Mancano siti produttivi per i dispositivi di protezione"

FederFarma Alessandria: "Mancano siti produttivi per i dispositivi di protezione"
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DI FEDERFARMA ALESSANDRIA

ALESSANDRIA - Le farmacie si sono trovate ad affrontare l’emergenza sanitaria fronteggiando le varie criticità che col passare dei giorni si sono presentate cercando sempre di fornire un servizio ai cittadini costante, efficiente e invariato rispetto al passato, nel rispetto dei vari provvedimenti nazionali e regionali, che hanno come scopo la sicurezza degli utenti e degli operatori.

La carenza di questi presidi è dovuta essenzialmente a un problema di tipo industriale del nostro paese. Mancano in generale i siti produttivi soprattutto per quanto riguarda i dispositivi di protezione, le cosiddette mascherine, che fino a qualche mese fa erano totalmente importate dai paesi stranieri, soprattutto Cina, Ucraina, Polonia, Turchia ecc...

Poi da quando L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato lo stato di Pandemia, i paesi stranieri hanno deciso di tutelarsi, bloccando le esportazioni, mettendo in difficoltà il nostro sistema sanitario. Ecco perché oggi le mascherine sono introvabili. Qualcosa sta arrivando dalla Cina, paese che ha superato il picco epidemico e che concede le esportazioni.

Per quanto riguarda disinfettanti e guanti, il problema esiste ma è limitato, poiché il nostro Paese possiede qualche sito produttivo. Indubbiamente vi è molta confusione in merito, soprattutto su internet conviene sempre informarsi su siti appartenenti a enti pubblici e istituzionali e diffidare da consigli dati da operatori commerciali e poco noti.

Le mascherine possono essere FFP2 o FFP3, con o senza valvola, destinate a un utilizzo professionale sanitario o eccezionalmente per i parenti di malati positivi al Covid19. Questi dispositivi richiedono manutenzione e non sono indicati per l’uso comune, anche perché riducono la respirazione. Di uso invece più diffuso dovrebbero essere invece “le mascherine chirurgiche” o “fatte in casa”, che non hanno effetto protettivo dal virus, ma riducono la trasmissione da soggetto a soggetto e, quindi utili, perché se tutti le avessero si ridurrebbe notevolmente il contagio. Di questi dispositivi stanno sorgendo siti produttivi, oltre che in Piemonte, ricordo la ditta Miroglio di Alba, che sta producendo anche per la Protezione Civile, anche nella nostra città grazie al sostegno del Comune e della Fondazione C.R.Tortona.

Il suggerimento è quello di attenersi alle disposizioni di Governo e Protezione Civile, stare in casa il più possibile e tenersi a distanza di sicurezza di almeno 1 mt, gli uni dagli altri, nei luoghi pubblici e negli esercizi essenziali, che non si può evitare di frequentare. Una sciarpa alta, può benissimo supplire alla carenza di mascherine. L’igiene o la disinfezione delle mani è fondamentale.

A questo proposito il suggerimento è quello di dotarsi di guanti di lattice nei luoghi pubblici o evitare di toccare superfici esposte. Anche noi farmacisti ci siamo arrangiati all’inizio acquistando i dispositivi di protezione disponibili sul mercato, che subito si sono esauriti. Poi per fortuna la Regione Piemonte ci ha fornito i primi ausili prodotti dalla ditta Miroglio di Alba e la situazione è leggermente migliorata, anche se ancora critica.

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