In arrivo il primo Dpcm del 2021: si torna indietro
Il bandolo della matassa non si scioglie, anzi: è sempre più intricato. I contagi Covid, nonostante le restrizioni dell’ultimo Dpcm – quello di Natale – sono tornati a salire e, di conseguenza, secondo il governo è necessaria una nuova stretta che entrerà in vigore da sabato 16 gennaio: dopo il passaggio in Parlamento, si dovrà aspettare probabilmente giovedì mattina per l’ok definitivo.
Ieri, lunedì 11 gennaio, intanto c’è stato un incontro serrato tra palazzo Chigi e Regioni in vista delle nuove misure: c’è stato scontro sull’introduzione del divieto per bar e ristoranti di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18. Dovrebbero essere garantiti ristori a chi sarà chiuso. Confermata, invece, per tutte le zone, la regola che consente ad un massimo di due persone di andare a trovare a casa parenti e amici, ma resta il coprifuoco dalle 22 alle 5, così come il divieto di assembramento, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso.
Sarà stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle, mentre dovrebbe essere istituita una zona bianca, per “dare un segnale" del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi.
Oggi, intanto, è il giorno in cui il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà le nuove misure al Parlamento: si va verso una proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile e dovrebbe essere scartata la proposta di decidere i passaggi di colore in base all'incidenza dei contagi sulla popolazione, che era stata avanzata dall'Istituto superiore di Sanità.
Resta il sistema delle fasce a colori che, in base all’incidenza dell’indice Rt, colorerà le regioni di rosso, arancione o giallo. In quest’ultima fascia, al momento, resterebbero soltanto 7 regioni. Piemonte e Liguria, attualmente gialle, finirebbero in zona arancione, mentre la vicina Lombardia diventerebbe rossa. E ancora: l'orientamento comune è di non imporre più i week end arancioni in tutta Italia, ma il ministro Speranza vorrebbe lasciare il divieto di spostamento dalla propria regione per tutti. Ad oggi, infine, l’unica apertura in prospettiva è quella per i musei in zona gialla, ma per visite prenotate e contingentate.