Nursing Up: esposto in Procura a Ivrea su condizioni di sicurezza operatori sanitari
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DI NURSING UP PIEMONTE
Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, ha depositato al Tribunale di Ivrea un esposto in cui vengono elencati tutti i gravi problemi che in questo mese hanno dovuto affrontare gli infermieri e gli operatori della sanità dell’Asl To4, trovandosi da soli a fronteggiare una lotta al diffondersi dell’epidemia con grave carenza dei dispositivi di protezione necessari, senza chiare direttive da seguire e senza essere nemmeno controllati in modo omogeneo per quel che riguarda i contagi. Un esposto con il quale si chiede un immediato intervento a tutela della sicurezza di infermieri e professionisti della sanità.
Spiega il Segretario regionale Nursing Up Piemonte Claudio Delli Carri: “Siamo giunti alla dolorosa decisione di presentare un esposto in Procura per chiedere ai magistrati di verificare se vi siano stati comportamenti che abbiamo violato la legge e messo a rischio l’incolumità degli infermieri e degli operatori, perché dopo settimane e settimane di denunce e richieste di intervento, nulla è mai cambiato. Le criticità sono quelle che già abbiamo detto e ripetuto. C’è una grave carenza di dispositivi di protezione, tutti, dalle mascherine ai camici, che non è mai cambiata. Rimane una grave carenza di personale che non è stato implementato. Non c’è mai stata chiarezza sul numero reale di dipendenti che siano risultati postivi o meno. Mancano persino gli strumenti, come i termometri per agire sui pazienti. Se si considera che l’allarme per il coronavirus è partito a gennaio, ciò è inaccettabile”.
“Dispiace ma non potevamo agire diversamente – spiega ancora Delli Carri -, per tutelare la sicurezza e la salute di infermieri e operatori sotto tutti i profili. Sarà un caso se all’AslTo4 c’è stato un picco incredibile di contagi tra operatori, infermieri e chi sta a contatto con i Covid?
Siamo stanchi di procedure non chiare, di giornate in cui siamo costretti a rischiare di ammalarci, di far ammalare i nostri cari se torniamo a casa, senza avere dall’azienda un minimo di sostegno.
È ora che in tutta la Regione siano adottati protocolli uniformi per la sicurezza degli infermieri e degli operatori. È ora che si pensi, per tutti coloro che lavorano in prima linea contro il virus, a mettere a disposizione delle strutture in cui andare a riposare, a passare le ore di riposo tra un turno e l’altro, senza che si debba tornare a casa con la paura di infettare famigliari, parenti e conviventi.
Vanno riviste le regole sull’effettuazione dei tamponi al personale. E va una volta per tutte fatta terminare la grave carenza di dispositivi di protezione, soprattutto le vitali mascherine Ffp2 e Ffp3 che ancora oggi non sono a disposizione in numero sufficiente per gli Infermieri e per gli altri operatori sanitari.
Auspichiamo che ora la Regione, l’Unità di Crisi, le Aziende sanitarie e l’Asl To4 in particolare, agiscano per mettere in sicurezza chi, come noi, ogni giorno si batte, a rischio della propria vita, per difendere la vita dei pazienti”.