Ospedale AL: effettuato primo trattamento radiorecettoriale su paziente con tumore neuroendocrino

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ALESSANDRIA - È stato somministrato dalla Medicina Nucleare, diretta da Alfredo Muni, dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria il lutezio 177, un radiofarmaco innovativo utilizzato per una nicchia di tumori considerati rari.

Le evidenze indicano che il radiofarmaco migliora la prognosi di questi tumori, in quanto esprime ricettori per la somatostatina: per semplificare, il tumore e le sue metastasi vengono colpite dall’isotopo, mentre tutto ciò che non si lega al tumore viene eliminato tramite le urine.  Si tratta di una procedura estremamente complessa, che avviene attraverso un sistema di aghi e per gravità; contemporaneamente i medici iniettano aminoacidi per la protezione dei reni, in quanto tutto l’organismo deve essere “protetto”.

Il farmaco ha un costo molto elevato, è finanziato dal Fondo Farmaci innovativi oncologici alle dipendenze del Ministero della Sanità e l’utilizzo è monitorato dall’Agenzia Italiana per il Farmaco.

La Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria è uno dei due centri prescrittori in Piemonte, avendo tutti i requisiti e le caratteristiche richieste per il trattamento dei tumori neuroendocrini inoperabili metastatici in progressione del tratto del tratto gastro-enterico-pancreatico. Nella nostra Regione sono circa venti i casi all’anno candidabili a questo trattamento, di cui dieci in carico all’Azienda Ospedaliera di Alessandria.

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