Piemonte: al via vaccino antinfluenzale, ok a co-somministrazione con terza dose
La Regione Piemonte ha presentato oggi, martedì 12 ottobre nel corso di una conferenza stampa, il piano della campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione autunnale/invernale.
Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: "Il Ministro Colao ci ha comunicato che la nostra regione darà l'avvio al fascicolo sanitario elettronico. Con noi, altre 5 regioni in Italia. È un obiettivo che era ben chiaro nel nostro programma e che era una necessità assoluta. A questo proposito, avremo una riunione operativa domani alle 17 con il Ministro".
Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità: "Da giovedì 14 ottobre partirà la campagna antinfluenzale negli studi di diversi medici di medicina generale. Quest'anno abbiamo 5 fonti diverse di vaccino con 4 aziende diverse, a differenza dell'unica dello scorso anno, con un investimento da 9 milioni di euro. Si parte dagli over 85, per i quali sono già state distribuite circa 150.000 dosi di vaccino in collaborazione con FederFarma. La platea è stata estesa. Quest'anno per la prima volta è stato preso anche il vaccino per i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni. Nel 2019 abbiamo vaccinato 713.000 persone, lo scorso anno 935.000 mentre quest'anno abbiamo acquistato un milione e 100.000 dosi ma siamo pronti ad aumentare in caso di necessità. Sarà possibile la co-somministrazione con la terza dose di vaccino anti-Covid. Mi auguro che la campagna si svolga con meno carenze e ristrettezze rispetto al 2020. È importante convincere le persone sulla bontà della vaccinazione. FederFarma provvede alla forniture dei vaccini alle farmacie, con il medico di medicina generale che sceglie la sua farmacie di riferimento dove andare a ritirarlo".
Roberto Venesia, medico: "L'influenza non va sottovalutata e il vaccino è la soluzione. Abbiamo due ragioni in più rispetto agli anni passati per concentrarci su questa vaccinazione. Lo scorso anno il virus ha circolato pochissimo e quindi la popolazione generale non è venuta a contatto con queste varianti. Si potrebbe quindi pensare che abbiamo una platea di vulnerabili più ampia del solito. La co-somministrazione è un'opportunità ed è bene farla dove possibile e suggerito. È giusto iniziare dagli anziani e dai più vulnerabili ed è giusto considerare già gli over 60 a prescindere dal loro stato di salute. Ben venga una sinergia di intenti e un'azione comune in questo senso. Ci auguriamo di non avere difficoltà nell'approvvigionamento".