Trasporti, persistono i disagi sulla linea Novi Ligure - Genova Brignole
NOVI LIGURE- Sono oramai oltre otto mesi che permane il problema dell’attestamento dei RV a Genova Principe.
Sono ormai diversi mesi che si fa sentire, sulla linea Novi Ligure - Genova Brignole il problema dell'attestamento dei Regionali Veloci a Genova Principe, una situazione che secondo l'Associazione pendolari novesi "è diventata insostenibile per chi viaggia, non solo per motivi di lavoro, ma anche di studio o altro."
In una lettera, il presidente Andrea Pernigotti ha detto: " Parliamo non solamente di frequenti ritardi sull’ingresso al lavoro, ma anche di problemi di sicurezza e di incolumità per gli stessi passeggeri, che in discesa dai Regionali a Genova P.P. si trovano a cercare di raggiungere in tutta velocità il primo regionale utile per Genova Brignole, e vi sono già stati episodi di cadute da parte di alcuni passeggeri. Il problema è altrettanto grave in partenza da Genova Brignole, in quanto l’interscambio forzato per raggiungere Genova Piazza Principe ha già determinato in diversi casi l’impossibilità di arrivare per tempo a salire sul Regionale verso la Valle Scrivia e il Piemonte.
Sono oramai - a questo punto - oltre otto mesi che permane il grave disagio, nonostante sia stato posto più volte all’attenzione di Regione Liguria, RFI, Trenitalia e AMP, con la produzione da parte nostra di un
documento articolato contenente proposte per la risoluzione o almeno un’attenuazione del problema.
È fonte di sconcerto apprendere dalla risposta pervenuta dalla “Segreteria Trasporto Pubblico Regionale della Regione Liguria” (risposta arrivata in ritardo di tre mesi rispetto a quanto concordato durante la riunione del 28 giugno e promesso dall’ing. Gabriella Rolandelli di Regione Liguria e dall’ing. Vizza di RFI) che - secondo la Regione - un problema che, viene scritto, troverà (forse) soluzione alla fine del 2023, sarebbe un problema “temporaneo”. L’aggettivo “temporaneo” si può riferire a situazioni risolvibili nell’arco di settimane, al limite qualche mese, non - come nel caso dell’attestamento in oggetto - ad una situazione che va avanti come da noi evidenziato dal marzo scorso e si dovrebbe protrarre ancora per oltre un anno, in tutto, quindi (ritardi permettendo) quasi due anni! Ma ancora più sconcertante è apprendere che nessuna delle tre soluzioni proposte risulterebbe applicabile. Insomma: un NO su tutta la linea e nessun impegno a cercarne altre ulteriori! La prospettiva di aspettare fino alla fine del 2023 per tornare alla normalità, fa sì che gli utenti si sentano penalizzati, inascoltati e subordinati a quelle che sembrano essere logiche o convenienze aziendali del gestore del servizio e/o dell’infrastruttura, quindi, in altre parole, abbandonati. Eppure, le regole della buona ingegneria ci insegnano che ogni problema ammette almeno una soluzione, che - seppur di compromesso - non può che essere inevitabilmente migliore di non far nulla e lasciare tutto così com’è.
Tutto questo fa sì che ne usciamo profondamente insoddisfatti e assolutamente poco convinti di quanto
prospettato nella risposta, e rilanciamo la proposta di ritrovare il dialogo per trovare una soluzione.
Ci aspettiamo in particolare dalla Regione Liguria, sia dal punto di vista tecnico che politico, un impegno
significativo, che non può essere solo quello di mero “tramite” tra RFI / Trenitalia / AMP / e gli utenti.
Attendiamo quindi un segnale concreto quale la convocazione di un tavolo tecnico entro fine novembre, per riprendere il confronto e trovare una soluzione che possa - quantomeno - alleviare i disagi degli utenti."