Ecologia

Casale, mercoledì al via la campagna nazionale "Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato"

Iniziativa promossa da Azione Cattolica, Acli, Agesci, Arci, Libera e Legambiente

Casale, mercoledì al via la campagna nazionale "Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato"
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CASALE MONFERRATO - Mercoledì 27 novembre prenderà il via da Casale Monferrato la campagna nazionale "Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato", promossa dalle Azione Cattolica, Acli, Agesci, Arci, Libera e Legambiente.

Casale, parte la campagna "Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato"

La campagna si pone l’obiettivo di sollecitare le bonifiche dei 42 Siti di interesse nazionale (SIN) e nel contempo proporre una rigenerazione ambientale e sociale delle città gravemente colpite dall’inquinamento. Perché la campagna partirà proprio da Casale Monferrato? Il motivo sta nella storia di resilienza di questa città che ha saputo lottare, per decenni, contro l’amianto per ottenere bonifica, ricerca e cura, giustizia. Una storia lunga, dolorosa e difficile che però ha costruito consapevolezza e risultati (si pensi alle bonifiche degli edifici pubblici e dello stabilimento Eternit, e alla discarica pubblica per l’amianto, unica in Italia) ottenuti grazie alla tenacia dell’AFEVA, un’associazione che ha saputo coinvolgere nella vertenza amianto tutta la cittadinanza e le istituzioni, che indica una strada anche alle altre situazioni italiane drammaticamente compromesse dal punto di vista ambientale, sanitario e sociale.

Il contesto dell’iniziativa del prossimo mercoledì è rappresentato da due concomitanze: il processo Eternit bis a Torino e il Premio Luisa Minazzi a Casale. Si è voluto dare un significato altamente simbolico a questi due momenti. In queste settimane è iniziato a Tribunale di Torino il processo d’appello contro la sentenza che ha condannato Stephan Schmidheiny a 12 anni di carcere per le morti legate all’amianto, per omicidio colposo, nel processo Eternit bis per la morte di 392 persone vittime dell’esposizione al minerale nel territorio di Casale Monferrato. Schmidheiny è stato condannato anche a pagare 50 milioni di euro di risarcimento al Comune di Casale, 30 milioni allo Stato italiano e centinaia di milioni ai familiari delle vittime. E mercoledì 27 si svolgerà la terza udienza del processo d’appello.

Venerdì 29 novembre, invece, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Premio Luisa Minazzi Ambientalista dell’anno, occasione per ricordare, oltre a Luisa, morta di mesotelioma nel 2010, anche Romana Blasotti Pavesi che è mancata alcuni mesi fa, figura di riferimento per generazioni di studenti e studentesse che in questi anni, grazie all’impegno della Rete ScuoleInsieme e dell’Aula delle 2 A, Amianto&Ambiente, si sono mobilitati per portare avanti l’idea che dal dramma dell’amianto si esceottenendo bonifiche, cure e giustizia, ma anche una città e un territorio (il SIN di Casale interessa 48 Comuni) ecosostenibili.

Casale, il programma di "Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato"

La giornata del 27/11 prevede al mattino un flash mob davanti al Tribunale di Torino dove si svolgerà la terza udienza del processo Eternit. Al pomeriggio dalle 17 alle 19 presso il Salone Tartara in piazza Castello di terrà un’assemblea pubblica, aperta da un intervento delle associazioni nazionali promotrici dell’iniziativa, seguito dagli interventi del pubblico, di non più di tre minuti l’uno, da cui dovranno emergere sollecitazioni (ad esempio: completamento delle bonifiche…), richieste e proposte per un futuro prossimo che sappia rispondere all’emergenza climatica, all’inquinamento, all’impoverimento della biodiversità. Al termine dell’assemblea sarà stilato un documento che sarà un patto in cui la cittadinanza presente si potrà riconoscere e, insieme, partecipare alla definizione degli obiettivi da perseguire. L’intervento conclusivo sarà tenuto da don Luigi Ciotti, presidente di Libera.

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