Luoghi del Fai 2020: vince la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, quinta la chiesa di Gardella di Alessandria

Luoghi del Fai 2020: vince la ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, quinta la chiesa di Gardella di Alessandria
Pubblicato:
Aggiornato:
Posizione in classifica nazionale  VOTI  LUOGO DEL CUORE
75.586Cuneo-Ventimiglia-Nizza: La Ferrovia delle Meraviglie
25.412Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano, La Spezia
18°14.865Villa Durazzo Pallavicini a Pegli (GE)
38°7.845Borgo di Monesteroli (SP)
53°6.321Villa Pallavicini a Rivarolo, Genova
93°4.278Oratorio di San Rocco sull'acquedotto storico di Genova
104°3.955Convento di San Giacomo, Savona
116°3.520Santuario Nostra Signora del Deserto, Millesimo (SV)
117°3.451Tempio Valdese, Bordighera (IM)
128°3.178Santuario dell'Eremita, Mallare (SV)
175°2.511Chiesa di Sant'Andrea Moltedo, Imperia

Cuneo-Ventimiglia-Nizza: la ferrovia delle meraviglie

Inserita nel 2016 dalla rivista tedesca Hörzu tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo, la Ferrovia delle Meraviglie è una straordinaria opera dell’ingegno umano che sfida i limiti fisici: in meno di 50 km in linea d'aria – 96 di estensione lineare - supera un dislivello di mille metri. Nata nella mente di Cavour, che a metà Ottocento intendeva collegare il Piemonte a Nizza, allora sabauda, la ferrovia fu costruita a partire dal 1882 e inaugurata nel 1928. Comprende 33 gallerie, alcune delle quali elicoidali per superare la pendenza, e 27 ponti e viadotti, gran parte dei quali distrutti nel 1943 dalle truppe tedesche in ritirata. La ricostruzione avvenne negli anni Settanta con un accordo italo-francese, ma la mancanza di una politica di rilancio ha portato a un inevitabile declino, con una minaccia di dismissione, sventata nel 2013 anche grazie a un intervento di sensibilizzazione del FAI. Nonostante un investimento di 29 milioni di euro per manutenzioni e ammodernamenti, le corse sono state ridotte a due al giorno e l’alluvione del 2 ottobre 2020, che ha portato allo smottamento del Colle di Tenda e all’isolamento della Val Roya, cuore della ferrovia, ne ha minato nuovamente le sorti. I comitati “Amici del Treno delle Meraviglie”, “Amici della Ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza” e “Amis du Train des Merveilles” che hanno raccolto voti in occasione del censimento del FAI, auspicano il potenziamento della linea e la sua valorizzazione, oltre a un nuovo accordo italo-francese.  Il luogo ha vinto la classifica speciale Italia sopra i 600 metri.

Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano, La Spezia

Costruita nel 1348 come ampliamento di un edificio preesistente, fu più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Subì danni durante la Seconda Guerra Mondiale e venne usata come magazzino nel dopoguerra; ulteriori utilizzi impropri hanno provocato un progressivo degrado del bene. Già molto votata ai censimenti “I Luoghi del Cuore” del 2012, 2014 e 2016, la Chiesa di San Michele Arcangelo, a cui gli abitanti del quartiere Pegazzano sono molto legati, nel 2017 ha beneficiato di un contributo messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del Bando per la selezione degli interventi lanciato al termine dell’ottava edizione del censimento, grazie al quale è stato possibile restaurare i due altari seicenteschi. L’edificio necessita però di altri lavori di recupero e per questo il comitato “Salviamo San Michele Vecchio di Pegazzano” ha scelto di attivarsi nuovamente.

Villa Durazzo Pallavicini a Pegli, Genova

La Villa è stata votata in diversi censimenti del FAI; il suo grande parco, realizzato alla metà dell’Ottocento per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini su progetto dell’architetto e scenografo Michele Canzio, rappresenta un raro esempio di parco scenografico teatrale a carattere filosofico-massonico ed è uno tra i maggiori giardini storici a livello europeo. A seguito del risultato ottenuto nel censimento “I Luoghi del Cuore” 2018 e del progetto di recupero presentato al Bando per la selezione degli interventi lanciato nel 2019, il bene ha ottenuto un finanziamento da FAI e Intesa Sanpaolo per il restauro del Chiosco delle Rose, parte della narrazione di stampo romantico messa in atto nel parco e composto da una struttura a treillage in ferro battuto che fa da supporto al ramage delle rose e contiene un piccolo vano a dodici lati, a cielo aperto, nel quale i visitatori vengono ‘spruzzati’ da giochi d’acqua. Il luogo è stato rivotato auspicando nuovi finanziamenti per proseguirne la valorizzazione.

Borgo di Monesteroli (SP)

Monesteroli è un minuscolo borgo in provincia di La Spezia, inserito nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Si raggiunge attraverso una scalinata di oltre 1.200 gradini, che scendono dalla collina sovrastante, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. I vigneti sono parte della sua ragion d’essere: nelle cantine, infatti, veniva vinificata l’uva raccolta, trasportata a spalla lungo la ripida scalinata. Nel borgo non abita nessuno, non è arrivata la linea elettrica, né il metano. Per salvarlo sono necessari numerosi interventi, tra i quali la messa in sicurezza di una frana, la manutenzione del sentiero che lo congiunge con il crinale e il mare oltre alla ripresa della coltivazione dei terreni: questo è l’intento con il quale il comitato “Per Monesteroli” si è attivato al censimento del FAI 2020.

Villa Pallavicini a Rivarolo, Genova

Situata nel quartiere Rivarolo in Polcevera, la Villa, settecentesca, ha vissuto molte trasformazioni architettoniche e di destinazione d’uso: da dimora gentilizia a sede amministrativa prima del Comune di Rivarolo e poi del Comune di Genova, in seguito all’annessione di Rivarolo alla Grande Genova. Ciò che è rimasto invariato è il significato simbolico per le comunità locale, che vi riconosce le proprie radici e la propria storia. Sede di rappresentanza della famiglia Pallavicini, in epoca più recente vi furono allocati una scuola elementare e media, l’Associazione dei Carabinieri, i Vigili urbani, la Banda Musicale di Rivarolo, le scuole Vespertine e, in uno dei corpi laterali, la scuola per l’infanzia delle Suore Dorotee, unica attività operante ancora oggi. L’edificio è ora in stato di abbandono e riqualificarlo è l’auspicio del comitato “Amici di Villa Pallavicini a Rivarolo” che ha raccolto voti in occasione de “I Luoghi del Cuore” 2020.

Oratorio di San Rocco sull’acquedotto storico di Genova

A Genova è attivo il comitato “Federazione per la tutela dell’acquedotto storico della Val Bisagno APS”, che ha raccolto i voti per l’Oratorio di San Rocco,edificato sul percorso dell’antico acquedotto della città al termine di un’aspra diatriba tra gli abitanti di Struppa e la Repubblica di Genova per la realizzazione del tracciato del nuovo acquedotto seicentesco. L’edificio, a pianta unica e rettangolare, ampliamento di una più piccola e antica cappella sempre dedicata a San Rocco, fu infatti costruito come atto di pacificazione con la Repubblica, che aveva espropriato numerosi terreni e oggi è completamente abbandonato, preda di incuria e vandalismo. Senza un intervento, nel prossimo futuro la struttura senza dubbio crollerà. La raccolta voti in occasione del censimento del FAI è un estremo tentativo di riportare all’attenzione delle istituzioni e della città questo bene in pericolo, bisognoso di cure e di restauri urgenti.

Convento di San Giacomo, Savona

Il Convento di San Giacomo, insieme alla chiesa, sorge sull’omonima collina e domina il centro e il porto della città. Eretto tra 1471 e 1476 dai Frati Francescani Minori Osservanti, ha due chiostri con lunette affrescate dal pittore savonese Gio Agostino Ratti (1699–1755) raffiguranti la vita di San Francesco. L’abside invece esprime la predicazione per immagini attraverso un ciclo di affreschi di Ottavio Semino (1520–1604), mentre nelle cappelle della chiesa erano conservate opere dei più importanti pittori liguri e lombardi del tempo, ora nella Pinacoteca Civica di Savona o in musei stranieri, tra cui il Louvre. Nel 1812 la soppressione del convento, già mutilato negli spazi esterni per motivi militari, sancì la decadenza dell’edificio che venne destinato a svariati usi (opificio, reclusorio militare, caserma...). Nonostante la perdita di gran parte dell’apparato pittorico della chiesa, i volumi edilizi principali sono intatti e perfettamente leggibili e gli affreschi del Semino possono essere recuperati.

Santuario Nostra Signora del Deserto, Millesimo (SV)

Il Santuario sorge nella valle chiamata già nel Cinquecento “del Deserto”, circondato da boschi di castagno dove erano presenti degli essiccatoi, piccoli edifici in muratura con all’interno una grata sulla quale venivano appoggiate le castagne che si facevano seccare e su uno di questi era stata raffigurata nel 1618 una Madonna col Bambino seduta in trono. Secondo la tradizione popolare questo luogo nel 1726 fu scenario di un miracolo e di altri successivi, così il Vescovo di Alba diede il consenso alla costruzione di una chiesa. Nel 1796 la chiesa fu soggetta a saccheggi da parte dei Francesi e dopo la caduta di Napoleone venne restaurata e ingrandita. Nel 1820 la parte di muro dell’essiccatoio su cui era stata dipinta l'immagine sacra venne collocata in una nicchia sopra l'altare maggiore e successivamente la chiesa fu ulteriormente ampliata. La forma attuale del santuario risale al 1878 e nel 1927 venne montato un grandioso organo fabbricato nel 1855 da Nicomede Agati. Il luogo rientra nella classifica speciale Italia sopra i 600 metri.

Tempio Valdese, Bordighera (IM)

Nel XIX secolo Bordighera era molto frequentata da cittadini britannici, a cui si aggiunsero poi ospiti di altre nazionalità, fra cui i tedeschi. Mentre gli inglesi fecero costruire la loro chiesa nel 1873, i protestanti tedeschi dovettero attendere il 1900, quando Moritz von Bernus, commerciante e teologo di famiglia benestante, fece erigere il tempio con l’intento di accogliervi i fedeli di ogni culto. Costruito dall'architetto Orge von Kaufmann e inaugurato nel 1904, l’edificio, a pianta rettangolare, è articolato all'interno in due navate di diverse dimensioni, coperte da un tetto con pendenza molto accentuata. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu danneggiato e furono necessari importanti lavori di recupero. Utilizzato anche per concerti e conferenze organizzati dalla Chiesa Valdese locale e apprezzato per la sua acustica, oggi il tempio - in buone condizioni di conservazione - è chiuso per lavori di restauro. Il comitato “Amici del Tempio Valdese Bordighera” lo ha promosso al censimento del FAI 2020 per valorizzarlo e farlo conoscere a più persone.

Santuario dell'Eremita, Mallare (SV)

Secondo fonti storiche, il nucleo centrale del Santuario di Santa Maria dell'Eremita o di Santa Maria della Rotonda, in Val Bormida, sarebbe stato in origine un tempio pagano; la struttura si presentava a forma rotonda, bassa, piccola, poligonale all'esterno e con contrafforti semicircolari ed equidistanti. Era il 1097 quando Bonifacio del Vasto donò alla Canonica di Ferrania la Chiesa di Mallare, insieme a molti altri possessi e luoghi sacri. Nel XIV secolo, anche per l’incremento demografico locale, il santuario divenne la prima parrocchiale di Mallare, dedicata a Santa Maria e San Nicola, e venne ricostruito nella volta in stile gotico, con arco acuto compresso e con costoloni diagonali e rosone centrale. Il luogo, già votato al censimento 2018, è entrato nuovamente nella classifica de “I Luoghi del Cuore” superando la soglia dei 2.000 voti che consente la partecipazione al Bando per la selezione degli interventi che verrà lanciato dal FAI a marzo 2021.

Chiesa di Sant'Andrea Moltedo, Imperia

La chiesetta immersa nel verde è adagiata, isolata, su un crinale denominato “Costa di Sant'Andrea” ed è un esempio - in miniatura - dell'architettura tardo seicentesca del Ponente ligure, in quanto si inserisce nel filone dell’ampia produzione legata alla famiglia Marvaldi. Eretta nel 1666 sui resti di un’antica chiesa, è caratterizzata da una pianta centrale, con altare maggiore e due altari laterali, finiti da volute a stucco; una trabeazione corre per tutto il perimetro interno, sorretta da lesene con capitelli decorati, mentre gli esterni sono molto semplici, senza decoro. La chiesa, danneggiata presumibilmente a causa del terremoto del 1887, si trova da tempo in condizioni di abbandono. Il lato a valle è puntellato, ma la parete ha subito un considerevole spostamento, tale da scardinare anche l'altare laterale. Inoltre il tetto è crollato e ha determinato un parziale cedimento della volta centrale. Sembra che la famiglia proprietaria abbia comunicato il suo impegno a intervenire sulla chiesa, fatta votare al censimento del FAI 2020 grazie al comitato “Amici di Moltedo”.

Seguici sui nostri canali