Pasqua 2022: quanto spenderanno gli italiani tra viaggi e menu gourmet?

Pasqua 2022: quanto spenderanno gli italiani tra viaggi e menu gourmet?
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Uova di cioccolato, colombe farcite di qualsiasi crema, torte pasqualine, pasta fatta in casa. C’è da dire che la Pasqua regala proprio un bel banchetto al palato dei più golosi, sempre alla ricerca di nuovi sapori con menù gourmet preparati da chef e maestri dell’arte culinaria, già pronti nelle proprie postazioni tra una preparazione e l’altra. Anche se, non dimentichiamolo, persino le nonne di famiglia sanno fare magie con le loro mani piene d’esperienza.

Ma con queste prelibatezze, della Pasqua quest’anno, c’è proprio poco da festeggiare come dicono gli italiani, che al posto del cioccolato si sono ritrovati uova colme di rincari, il post pandemia e adesso anche la guerra in Ucraina. Infatti, a causa delle nuove tasse, le famiglie spenderanno complessivamente oltre 100 milioni di euro per imbandire le tavole: la carne d’agnello, il re di questa festività, costa oggi il 4,9% in più rispetto allo scorso anno. Ma non è questo ciò che spaventa di più ai portafogli. Chi registra il record è la verdura con un +17,8% e l’olio di semi con un aumento del 23,3%. Cifre esorbitanti, e quasi inaccettabili, dopo i due anni di crisi sanitaria di cui ora tutta la popolazione mondiale ne sta pagando il prezzo. Anche le prenotazioni nei ristoranti sembrano ridotte all’osso, secondo i dati Codacons: prima del Covid, erano 6,5 milioni gli italiani che festeggiavano la Pasqua nei locali; ora, si aggirano tra il 5 e il 10%.

Ma c’è una resistenza in tutto questo, da parte di chi non vuole rinunciare a piccoli piaceri e preferisce investire in viaggi e scampagnate fuori casa per festeggiare questo momento in famiglia. Quest’anno, nella top 10 ci sono mare città d’arte e montagna tra le mete preferite degli italiani, che quest’anno hanno preferito non allontanarsi dal Belpaese: infatti, solo una piccola parte oltrepasserà il confine. Investimenti che toccano 7,06 miliardi di euro, confermando ancora una volta il turismo come “ancora di salvezza”. Come dicono le associazioni di categoria, non sono dati tanto soddisfacenti ma piuttosto confortanti verso una nuova ripartenza.

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