Il caso

Tribunale di Vercelli condanna l'Inail a risarcire la vedova di un operaio morto per mesotelioma

Dopo la morte dell'operaio Vincenzo Patrucco, la vedova si era vista respingere dall’Inail il riconoscimento della malattia professionale

Tribunale di Vercelli condanna l'Inail a risarcire la vedova di un operaio morto per mesotelioma
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Il tribunale di Vercelli ha condannato l’Inail al risarcimento previdenziale in favore di Rita Sempio, vedova di Vincenzo Patrucco, deceduto a 67 anni per un mesotelioma pleurico dovuto all’esposizione all’amianto durante la sua attività lavorativa.

Risarcita vedova di un operaio morto per mesotelioma

La donna, assistita dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, riceverà una rendita mensile di quasi 1740 euro, oltre le maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, e tutti gli arretrati a partire dal giorno dopo il decesso del marito, per una cifra complessiva che si aggira attorno ai 150mila euro.

Vincenzo Patrucco, era nato a Casale Monferrato e ha lavorato come operaio trasportatore di carico-scarico cemento-eternit nella ditta locale Scavi Estrazioni Autotrasporti, presso la società Gaiero S.p.A. e presso la ditta Marco Vacca. Durante questo lungo periodo, il tribunale ha appurato che è stato esposto quotidianamente all'asbesto senza adeguati dispositivi di protezione. Nell’aprile del 2016 Patrucco si era ammalato di mesotelioma pleurico e dopo dieci anni era avvenuto il decesso.

Dopo la morte, la vedova si era vista respingere dall’Inail il riconoscimento della malattia professionale. Da qui il ricorso e le varie perizie che hanno portato alla condanna dell’ente previdenziale

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